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Test Bahrain: i dati del Day-1: segnali, non sentenze

Primi numeri, prime interpretazioni tecniche: lavori specifici per la Ferrari, buon esordio della McLaren. Ma vietato trarre conclusioni

Hamilton con la Ferrari nei test in Bahrain
5 minuti

Cosa dice la telemetria

La prima giornata di test pre-stagionali di Formula 1 ha fornito i primi riferimenti utili per analizzare il lavoro svolto dalle squadre, senza però giungere a conclusioni affrettate. Nessuna monoposto è già campione del mondo, nessun progetto è già “da buttare”, nessuno deve essere licenziato, e non è ancora il momento di pensare al 2026. I test servono per raccogliere dati, esplorare configurazioni e capire il comportamento delle vetture in diverse condizioni. Partendo da questa premessa, possiamo esaminare i dati disponibili con occhio critico, senza lasciarci andare a giudizi definitivi.

Ferrari: nervosa oppure no? Prove mirate su carico e degrado

Dai tempi di giornata si evince chiaramente come Charles Leclerc abbia seguito un programma ben definito. Nella seconda parte della sessione pomeridiana, il monegasco ha effettuato long run con un elevato carico di carburante, girando su tempi alti ma molto costanti. Nella prima metà del pomeriggio, invece, ha alternato diversi mini-run caratterizzati da un alto degrado delle gomme. Analizzando i dati dei singoli giri in diretta, c’era l’impressione che la Ferrari girasse con un carico aerodinamico inferiore rispetto alla concorrenza e con molta benzina a bordo. Questo suggerisce un test focalizzato sui limiti delle gomme in determinate condizioni, piuttosto che su un qualche riscontro di performance.

Un aspetto interessante che emerge dalla telemetria media (basata su tutti i giri disponibili nel grafico dei tempi) è che Leclerc sembra perdere terreno non tanto in percorrenza o trazione, ma piuttosto in fase di frenata e ingresso curva. Questo potrebbe essere una semplice conseguenza dell’elevata massa dovuta al carico di carburante, ma è un elemento da monitorare, soprattutto considerando il passaggio alla sospensione anteriore pull-rod, che potrebbe influenzare il comportamento della SF25 (ed il modo di interpretarlo dei piloti) in questa fase critica della guida.

Per quel che riguarda Lewis Hamilton non c’è molto da dire: la sessione mattutina è da sempre caratterizzata da una pista peggiore per bassa aderenza e temperature. L’impressione è che il sette volte iridato sia in una fase di adattamento alla monoposto che riguarda le sensazioni a tutto tondo del pilota: la reattività, anche in base alla posizione di guida, la curva di erogazione del motore (col posteriore che spesso si è mosso in trazione) e una quantità enorme di altri aspetti che hanno reso il lavoro di Hamilton imperscrutabile dall’esterno, mescolando appunto le sue necessità di adattamento al lavoro chiestogli dagli ingegneri.

McLaren, Red Bull e Mercedes: primi riscontri sul passo

Le sessioni pomeridiane di Norris, Verstappen e Russell hanno seguito programmi più simili tra loro, fornendo qualche indicazione comparativa:

  • McLaren è sembrata la più veloce e costante in termini relativi, con una configurazione aerodinamica piuttosto carica ed efficiente. Il basso degrado riscontrato potrebbe essere proprio una conseguenza della downforce aggiuntiva, anche se va ricordato che i test servono anche per provare configurazioni specifiche (come suggerisce il flow-viz su tutta la vettura a fine giornata).
  • Red Bull ha mostrato un comportamento più graduale nei long run: inizialmente più lenta, per poi arrivare progressivamente ai target time previsti. Il concetto aerodinamico sembra un’evoluzione diretta della RB19, mantenendo anche la caratteristica rigidezza a terra della vettura.
  • Mercedes, infine, si è distinta per una certa stabilità generale, anche se il degrado gomma è risultato più marcato rispetto a McLaren e Red Bull. Un punto chiave da verificare riguarda la gestione dell’altezza da terra, dato che dai team radio è sembrato emergere qualche fastidio nella guida.

Tutto ancora da scoprire

La prima giornata di test ha dato qualche spunto interessante, ma siamo ancora lontani dall’avere un qualsiasi quadro delle forze in campo. Le impressioni, ma sono solo impressioni, sono state di una McLaren molto veloce, ma con una concorrenza decisamente agguerrita di RedBull, Ferrari e Mercedes. Vedremo se con il secondo giorno di test riusciremo a carpire qualche altro dettaglio.

Riproduzione riservata

I commenti dei lettori

4 responses to “Test Bahrain: i dati del Day-1: segnali, non sentenze

  1. Per riassumere, McLaren la più forte e Ferrari e RedBull con un solo pilota.
    Mercedes alto degrado, ma Antonelli talentuosissimo.
    Ora day2

  2. Bentornato a Federico, sempre un piacere leggere i suoi articoli che sono un mare di chiarezza in mezzo a tanti “ingegneri da divano”.

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